Scuola Pitagorica
La scuola Pitagorica fu fondata in Magna Grecia nel 499 a.c da Pitagora.
Era una fratellanza religiosa-politica di carattere aristocratico, in cui Pitagora veniva venerato dai suoi seguaci come una divinità e la sua figura era avvolta da u alone di mistero.
Questa scuola veniva considerata sotto molti punti di vista una setta religiosa; infatti Pitagora e i suoi seguaci seguivano regole ascetiche, ovvero regole di privazione, e praticavano la condivisione dei beni.
I discepoli di Pitagora si differenziavano in:
- Acusmatici (o "ascoltatori"), obbligati al silenzio e a seguire una rigida disciplina di comportamento
- Matematici, a conoscenza delle dottrine del maestro, potevano esprimere la loro opinione e fare domande.
Le dottrine che venivano trattate dai pitagorici riguardavano l'anima e il numero.
- l'anima era un principio divino e immortale imprigionato nel corpo per una colpa originaria (Orfismo) pensavano si potesse liberare dalla prigione del corpo tramite
- L'ascesi: ovvero la privazione
- L'esercizio della filosofia : ovvero la contemplazione dell'ordine che regna nell'universo (espresso dalla legge dei numeri), consente all'uomo saggio di riprodurne la proporzione e la misura anche nella propria vita con cui tenere a freno gli stinti del corpo.
- Il numero invece era considerato come cosmo (dal greco kosmos che significa ordine) inteso come ordine misurabile.
I pitagorici considerano il numero come principio costitutivo della realtà.
Per i Greci il numero non era qualcosa di astratto, ma aveva delle caratteristiche fisiche e geometriche.
I pitagorici in particolare rappresentavano l'unità con un punto dotato di estensione spaziale, identificando l'aritmetica e geometria: un numero era contemporaneamente una figura geometrica e viceversa le figure geometriche corrispondevano a un numero.
Il
numero 1 è concepito come punto fisico, il numero 2 come l'insieme di
due punti fisici, tutta la natura come un insieme di punti. Possiamo
pure notare che dall'uno, quindi da un punto, si genera la linea se ne
facciamo un altro (linea); aggiungendone un terzo possiamo formare una superficie (triangolo), con un quarto possiamo formare un solido
(piramide).
1 (Punto) 2 (Linea) 3 (Superficie) 4 (Solido - piramide) |
I Pitagorici affermavano che alla base di tutti i rapporti tra le cose vi fossero i rapporti tra i numeri.
I numeri si dividono in:
- pari, che è un'entità illimitata, simbolo di imperfezione, disordine, caos, materia.
- dispari, che è un'entità limitata, simbolo della perfezione, del bene, della forma della proporzione perché solo ciò che è limitato permette la misurazione.
Di conseguenza
il 2, pari, ha una struttura illimitata, cioè incompleta;
il 3, dispari, al contrario presenta una struttura fisica chiusa definita e perfetta.
Tra questi aspetti c'è una lotta soltanto apparente perché la natura profonda delle cose all'armonia e alla conciliazione: la diversità si risolve in una superiore unità.
Nella dottrina pitagorica quasi tutti i fenomeni della vita hanno una relazione con i numeri, tanto che questi ultimi sono assunti a simboli delle virtù sociali.
- il numero 1 rappresenta l'intelligenza immobile e identica a se stessa. Questo numero veniva anche chiamato "parimpari" perché ha sia la natura del pari sia quella dell'impari (infatti, se lo si somma a un numero pari diventa impari, e viceversa).
- il numero 2 esprime l'opinione sempre mutevole e incerta.
- il numero 4 (cioè il quadrato del 2) raffigura la giustizia (il quadrato è considerato l'emblema della misura e del limite poiché ha i quattro lati uguali ed è chiuso)
Il numero 10 è il numero perfetto, raffigurato come un triangolo che ha come lati il 4, esso contiene sia il pari sia il dispari.
I Pitagorici era soliti prestare il loro giuramento di fedeltà all'associazione sulla sacra figura della tetraktýs .
Tetraktýs |
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